Fonte inesauribile di dibattiti, scelte a volte controverse, ma anche grandi successi in ambito educativo, la scuola deve affrontare ogni giorno l’arduo compito di accogliere bambini e ragazzi per accompagnarli in un efficace percorso formativo e di crescita.
Didattica a distanza: quale futuro?
Con la pandemia, per la prima volta si è avuta la necessità di offrire lezioni a distanza a una platea sconfinata di ragazzi, che frequentavano scuole di ogni ordine e grado. Un certo caos iniziale è stato quindi comprensibile, anche perché le direttive ministeriali in tal senso erano praticamente inesistenti, quindi ciascun istituto ha proceduto a seconda delle proprie risorse e obiettivi.
Nonostante moltissimi ostacoli organizzativi, tra cui anche la scarsa preparazione a livello informatico di parte del personale docente, la DAD è stata comunque uno strumento utile, almeno per non disperdere i gruppi/classe e per portare avanti gli elementi base dei programmi scolastici. Un successo a metà, quindi, ma che ha lasciato intravedere la possibilità di integrare finalmente in modo coerente i supporti informatici con gli strumenti della didattica tradizionale.
La scuola vista dagli studenti
Svegli, interessati, attenti alle nuove tecnologie e curiosi: gli studenti non si accontentano più di un modello educativo fatto di lezioni frontali e appunti copiati dalla lavagna. La recente iniziativa La scuola che vorrei ha chiamato un gran numero di ragazzi a dare i propri suggerimenti. Ne è emerso un quadro piuttosto chiaro: più collaborazioni tra le scuole, maggiore attenzione alla formazione finalizzata al lavoro, ambienti di studio e laboratori più stimolanti, maggior dialogo con i professori.
A finire sulla lista dei desideri degli studenti, vi sono anche gli impianti sportivi (spesso carenti). Anche il sistema di valutazione è stato messo sotto esame, in quanto ritenuto troppo semplificato: un voto numerico può non tener conto delle diverse variabili che portano ad ottenere un determinato risultato scolastico.
Scuola e famiglie
Conciliare gli impegni di lavoro con la gestione dei una famiglia con bambini piccoli spesso richiede genitori con doti da equilibrista. Bisogna lottare contro l’inflessibilità degli orari di molte aziende e con le limitazioni di una scuola che permette solo ad un numero limitato di bambini di avere accesso a servizi importanti come la mensa e l’entrata anticipata.
Le cose si complicano ulteriormente se i piccoli devono essere inseriti in un nido pubblico, dove i posti sono ancora insufficienti. Il consiglio è quello di presentare nei tempi corretti le domande e di lasciare aperte varie opzioni per quanto riguarda la scelta del nido. Anziché trovarsi vicino casa, ad esempio, potrebbe anche essere situato sulla direttiva per raggiungere il posto di lavoro.